Un grande successo è stata la conferenza con il tema “La forza delle parole”, presentata da Antonio Damasco e organizzata dalle Biblioteche Civiche, primo evento del nuovo anno di attività dell’Istituto.
Il narratore, ottimo attore, nonché Direttore della Rete Italiana di Cultura Popolare, ha saputo coinvolgere gli spettatori con domande sapientemente provocatorie. Ha fatto notare infatti come, ad esempio, la parola TRADIZIONE porta in sé anche la parola TRADIRE in quanto anche ciò che sembra immutabile in realtà è in continuo divenire. Ha poi dimostrato che le parole, essendo espressione dei sentimenti umani, hanno un impatto ben più forte di quello che normalmente si ritiene.
Tutti gli scherzi, le prese in giro, le offese piccole e grandi, i luoghi comuni, in realtà formano quella che possiamo chiamare “La piramide dell’odio” e costituiscono l’ultimo gradino prima della violenza fisica.
Le nostre numerose ragazze, e i ragazzi presenti, sono stati così colpiti da chiedere un secondo incontro e così alcune di loro commentano la serata:
“E’ stata una serata molto interessante. Ho potuto riflettere e soffermarmi sulla forza delle parole, in particolare del termine “migranti”…, perché, in fondo in fondo, come insegnante fuori sede mi sento anch’io una di loro…”. (Caterina P.)
“La forza delle parole” è stata una piacevole sorpresa: Antonio Damasco è capace di catturare l’attenzione, regalando ottimi spunti di riflessione e punti di vista differenti”. (Giulia A., Chiara Z., Rebecca C.)
“L’incontro è stato coinvolgente e molto interessante: l’argomento trattato era proprio azzeccato al periodo che stiamo vivendo”. (Anna F.)
5. “Antonio Damasco, come persona e come cultore, è molto accattivante, coinvolge gli ascoltatori, è chiaro e umile. Estremamente interessante e attuale il suo intervento sul potere evocativo e allusivo delle parole… Bello l’intreccio tra la metafora della tradizione come albero e quella della tradizione come fiume, a voler ricordare la coesistenza pacifica degli opposti. Prezioso il richiamo alla necessità di curare le parole per evitare che esse marciscano o inselvaggiscano come un giardino lasciato all’incuria. Solo l’amore, la condivisione, la solidarietà umana possono irrigare la vita delle parole”. (Giuseppina N.)
“E’ stato un incontro molto interessante, capace di fornire nuovi punti di vista e ulteriori spunti di riflessione: il tutto in un clima sereno, aperto al dialogo e al confronto”. (Sylvianne R.)